Gaggiano 17 Settembre 2016
Con gli occhi dell’autismo
“LE QUATTRO STAGIONI DELLA CAMPAGNA LOMBARDA”
IN MOSTRA LE FOTOGRAFIE DI RICCARDO PRAVETTONI
Con gli occhi dell’autismo ovvero il mondo visto con gli occhi di Riccardo Pravettoni, Ricky per gli amici, che riesce a vedere i dettagli di una natura che noi abbiamo perso di osservare da tempo. Ricky esprime le sue emozioni e ci parla attraverso le immagini.
La fotografia si intreccia anche con la vita sportiva di Ricky. Grazie allo sport è riuscito ad attuare dei cambiamenti notevoli che lo hanno portato a un integrazione sociale che prende forma nella normalità. Pratica sci, vela, bicicletta. Ma lo sport che più di tutti lo ha allenato è stato il golf.
Ne parlo in quest’articolo scritto apposta per lui Sport e autismo
Relatori:
- Paolo Migliavacca
- Lucio Moderato
- Aurora Puccio
- Loredana Casucci
Scarica la locandina Con gli occhi dell’autismo
Di Paolo Migliavacca
L’esposizione delle fotografie di Riccardo (Ricky è il nome che lo accompagna dai tempi delle Medie) Pravettoni, curata dalla nostra Associazione, è durata più del previsto: solo tre giorni oltre la prima settimana, ma necessari per rispondere al numero inatteso di visitatori.
Gli scatti, operati soprattutto nella campagna attorno a Barate, dove Riccardo vive con la famiglia, colgono i mutamenti prodotti dal passare delle stagioni attraverso particolari, colori, scorci che spezzano il panorama in tanti piccoli quadri.
Armando Rotoletti, fotografo milanese che fa di quest’arte la propria professione, a cui abbiamo chiesto un parere, nota: “… la sua capacità di cogliere il particolare nell’ampio contesto naturale che va indagando, come se volesse arrivare all’origine delle cose che vede”.
E che vede, lo evidenzia il sottotitolo dato alla mostra: “Con gli occhi dell’autismo”.
L’autismo che, sintetizza nel suo contributo il professor Lucio Moderato, “…non è una malattia. Dipende da fattori genetici, ma non da fattori ereditari.
La persona autistica ha bisogni particolari: chiede comunicazioni chiare e visive perché non comprende ciò che sente dire e non conosce le parole per chiedere ciò che vuole; ha bisogno di abitudini e di tempo per affrontare persone ed esperienze nuove; ha bisogno di ordine, prevedibilità e rispetto”.
L’intervento di Moderato, che opera presso la Fondazione Sacra Famiglia, è stato il momento centrale dell’inaugurazione, nel tardo pomeriggio di venerdì 16 settembre, in un angolo della piazza Daccò, sotto l’incombere di un temporale che non sarebbe poi deflagrato.
Il professore ha coinvolto tutti nella sua appassionata ricostruzione del percorso seguito da Ricky, col sostegno di una famiglia ben determinata (padre, madre e sorella) per uscire dall’isolamento in cui sovente sono cacciate le persone autistiche, anche a ragione della diffusa ignoranza sulle cause e le caratteristiche di questo modo di essere persona.
Prima di lui, Daniele Vecchi, consigliere delegato alla Cultura, aveva dato il benvenuto all’iniziativa e ai primi visitatori e il nostro presidente aveva brevemente motivato l’impegno dell’Associazione e la scelta di questo autore per la sua mostra annuale. Dopo di lui è stato seguito con altrettanta attenzione (zitti zitti, erano circa sessanta gli ascoltatori) l’intervento di Aurora Puccio, mental coach (in una traduzione un po’ rozza: allenatrice della mente, stimolatrice della personalità), che ha raccontato come l’attività sportiva sia stata importante nell’evoluzione del ragazzo che ha, adesso, trovato nella fotografia una chiave per comunicare più facilmente con gli altri.
Alla fine Loredana Casucci, la mamma di Ricky, ha superato la propria infinita emozione dedicandosi al lato tecnico della mostra: prima ha letto la critica di Rotoletti, poi ha chiamato a sé la persona che l’ha curata, Gabriella “Lella” Licci, che ha messo le mani nella copiosissima produzione del giovane fotografo per scegliere le immagini da esporre, deciderne le dimensioni, alternarle con i testi forniti a sostegno della mostra dai citati Migliavacca, Moderato, Puccio e Rotoletti.
Associazione per il Centro Culturale Aldo e Cele Daccò
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