image La rinascita di una squadra. Due stelle all’Orizzonte image Gianluca Magnani | Nella mente dell’arbitro – INTERVISTA ESCLUSIVA

Come distogliere la mente dall’avversario: Il cerchio di addestramento

Come distogliere la mente dall’avversario: Il cerchio di addestramento

Questo si chiama il cerchio di addestramento. Questo cerchio sarà il tuo mondo. Tutta la tua vita. Finché  non ti dirò il contrario, non esisterà nulla al di fuori di esso. L’avversario non esiste finché io non dirò che esiste. Quando la tua perizia con la spada aumenterà passerai a un cerchio più piccolo. A un nuovo cerchio  il tuo mondo si contrae portandoti sempre più vicino al tuo avversario
Il maestro…di Zorro!

 

Il tuo avversario farà di tutto per batterti. E se c’è una cosa su cui sa di poter colpire per indurti a perdere potenza e sicurezza riguardo le tue abilità tecniche, è l’aspetto mentale. Infatti ci sono atleti, a loro volta insicuri, che portano la gara sul piano del nervosismo adottando atteggiamenti aggressivi: nota bene non ho detto grintosi. Cosa ben diversa.

Lo fanno per metterti sotto pressione. Tu ovviamente cadi nella ragnatela tessuta con maestria sottile dal ragno che si crede più furbo di te: pur di vincere adotterà ogni mezzo per distrarti e farti perdere la pazienza. Dipende dalla disciplina ovviamente può intervenire con un finto malanno, oppure perdendo tempo ove consentito dal regolamento. Insomma ti assicuro che, seguendo diversi sport, ancora oggi mi stupisco della fantasia con la quale l’avversario si inventa delle scene da film  pur di raggiungere il suo scopo…direi poco sportivo.

Apprezzo invece chi, seguendo le regole e sfruttando il gioco, mette pressione per indurre all’errore: sono due cose completamente diverse. Ne ho già parlato in un altro articolo: come mettere fuori gioco la mente dell’avversario

Nel primo caso, non avendo argomenti tattici e strategici a cui affidarsi, usa la “furbizia” per vincere. Ci riesce pure. Ma non dura per sempre. Perché poi diventa prevedibile.

Nel secondo caso invece l’atleta con la mentalità vincente, ha studiato l’antagonista e usa l‘intelligenza agonistica per provocare l’errore e creargli insicurezza dal punto di vista mentale.

Per aiutarti su questo aspetto della prestazione oggi ho scomodato perfino Zorro. Ti invito pertanto a guardare il video, a meno che tu non l’abbia già fatto, e poi proseguire nella lettura dell’articolo. Poni l’attenzione sul protagonista interpretato da Antonio Banderas e di come il suo atteggiamento sia cambiato tra l’inizio e la fine dopo una serie di lunghi ed estenuanti allenamenti, che nel film dura giusto il tempo di  un minuto per te…puoi cominciare a contare i giorni :-)!

IL CERCHIO DI ADDESTRAMENTO

Nella scena del film che hai appena visto mi piace molto il modo con cui il maestro insegna all’allievo di stare centrato su di sé. Deve prima acquisire padronanza tecnica e fisica per poter poi passare all’abilità mentale di restare calmo e paziente.

Se resta calmo e paziente, riuscirà a esprimere concretamente il gesto tecnico.

Certo non è facile, specialmente durante una gara importante, restare nella propria bolla o trance agonistica. Ossia quello stato mentale in cui sei perfettamente cosciente di quello che accade attorno a te ma è come se ti fossi creato una barriera invisibile di protezione. Niente riesce a entrare nel tuo cerchio a meno che non sia tu a decidere di farlo entrare.

Per fare questo occorre che MENTE e CORPO siano perfettamente in SINCRONIA e allineate.  E se la testa pensa all’avversario di certo non lo sarai. Il risultato è che perderai efficacia nell’esprimere il tuo gioco e in parole povere, ti sarai fatto fregare. Si perché la responsabilità di tutto questo è solo tua. Sei tu che decidi quale pensiero predominante esiste. Ciò significa che devi aver praticato un allenamento mentale costante e ideato dei meccanismi tali da poter intervenire prima che sia troppo tardi.

PREPARAZIONE ALLA GARA

Il primo passo è includere nella preparazione alla gara che un evento di questo tipo possa verificarsi.

Il secondo passo è usare la tecnica della visualizzazione. Visualizza te stesso in questa situazione sia in senso positivo, cioè perfettamente in bolla, sia in negativo, che hai perso le staffe. Perché se tu hai già vissuto nella tua mente questo momento e immagini la tua reazione mentre risolvi il problema,  stai preparando la mente all’eventualità che ciò accada. Significa in altre parole che sarai già pronto.

Sulla visualizzazione ne ho già parlato in questo articolo  dal titolo la visualizzazione: il momento in cui vedi il campo

Certo c’è differenza tra uno sport individuale dove il reagire o no alle provocazioni dipende solo da te. Si presenta più complessa invece in caso di uno sport di squadra. In questo caso, tutti  gli atleti devono saper agire in questa modalità. O quanto meno un numero sufficiente da trascinare chi in quel momento non riesce.

È UNA QUESTIONE DI ENERGIA

Riflettici  un attimo: quando litighi con qualcuno, la tua energia com’è? Ti sei mai detto la frase: quella persona è negativa e assorbe tutta la mia energia?

Ecco quello che ti succede in gara. Mentre sei indaffarato a protestare perché ti accorgi che l’avversario è scorretto, mentre continui a porre attenzione su di lui, piuttosto che sul tuo gioco, praticamente gli stai dando tutta la tua energia … gratis e lui ringrazia. E quando perdi energia automaticamente perdi lucidità mentale.

Anzi, ora che ci penso non è gratis. Il prezzo da pagare è che avrai perso la gara e torni a casa…diciamo uso la parola: arrabbiato.

 Ah dimenticavo: Lezione n.1 mai attaccare per rabbia 🙂

Buon allenamento mentale

Aurora

(immagini tratte da Google vido da Youtube)

Aurora Puccio
About Aurora Puccio
Ciao! Sono Aurora la mia filosofia è invitare le persone a guardare le cose da angolazioni differenti, partendo dall'atteggiamento mentale con il quale si osserva una situazione. Lo sport è la mia più grande passione insieme ad altre forme artistiche come teatro e scrittura, che in questi articoli si intrecciano con armonia per darti degli spunti sull'allenamento mentale.
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